Questo volume è la prima monografia dedicata al lavoro del fotografo Joël Denot. Le fotografie di Joel Denot sfuggono allo sguardo e alla classificazione: non sono né figurative né astratte, ma fanno contemporaneamente parte di un pensiero pittorico. Superfici colorate che fluttuano nel vuoto, incorniciandosi l’un l’altra e proiettando ombre di colori sovrapposti. Una successione di piani che fluttuano nel vuoto colorato che li circonda. Talvolta entrano in gioco anche altre forme, come quella di un corpo che appare in uno spazio apparentemente etereo: è quello dell’artista che inizia a lavorare.
Joël Denot è nato a Rennes (Francia) nel 1961. L’acquisto della sua prima macchina fotografica all’età di 16 anni è stato un vero e proprio punto di svolta nella sua vita, che l’ha portato alla creazione e alla scoperta del mondo delle immagini. Diventa prima fotografo di studio e poi fotoreporter nella Parigi degli anni Ottanta. Nel 1993, in preda alla depressione, si rinchiude in casa e inizia a fotografare una parete bianca. Fin dall’inizio ha stabilito il suo processo: avrebbe realizzato una serie di circa trenta fotografie all’anno di una parete interna bianca, utilizzando luce naturale e stampe uniche. Ogni serie era il risultato di una lunga riflessione su appunti riguardanti le condizioni di illuminazione, la storia della fotografia (e dell’arte in generale) e la sua vita nei vari luoghi in cui viveva. Joël Denot vive oggi nel sud della Francia e segue la stessa procedura da trent’anni.