Sarah Lombardi, Edward M. Gómez
Il catalogo presenta il lavoro di nuovi artisti giapponesi e costituisce il seguito di Art Brut du Japon, volume pubblicato nel 2008 in coedizione con la Collection de l’Art Brut e le edizioni Infolio. Il libro si pone l’obiettivo di continuare l’esplorazione delle creazioni giapponesi di Art Brut attraverso le opere di venticinque nuovi artisti provenienti da diverse regioni del Giappone. Le loro opere – disegni, dipinti, fotografie, sculture e tessuti – non vantano a oggi, a eccezione della presente pubblicazione, la presenza in alcuna monografia. Edward Gómez e Tadashi Hattori, specialisti di Art Brut giapponese, affrontano nei loro contributi questo soggetto e la sua fortuna in Giappone dal 2008, facendo particolare riferimento alla produzione artistica delle persone che soffrono di disturbi mentali. Tuttavia, come sottolineano i due autori, se la nozione di disagio mentale risiede in criteri sociologici (i creatori sono autodidatti, disadattati, renitenti alla leva, prigionieri, pazienti psichiatrici, anziani, etc. che creano al di fuori del sistema ufficiale dell’arte), la malattia – fisica e mentale – non è il criterio alla base della scelta. I loro saggi aiutano a chiarire il concetto di Art Brut partendo da questi nuovi lavori giapponesi.
Sarah Lombardi è storica dell’arte e dal 2013 direttrice della Collection de l’Art Brut. Fin dall’inizio del suo incarico ha scelto di dare risalto alla prestigiosa istituzione di Losanna organizzando le biennali di Art Brut (mettendo in mostra opere d’arte provenienti unicamente dalla collezione museale) e dando vita alla collana di pubblicazioni Art Brut, the Collection ad esse collegata. Sarah Lombardi ha pubblicato diversi lavori correlati alle mostre nonché articoli e saggi su cataloghi inerenti all’Art Brut. È anche l’autrice della serie di articoli L’Art Brut iniziati nel 1964 da Jean Dubuffet e nel novembre 2016 ha curato l’Almanach de l’Art Brut, progetto cardine per l’Art Brut, lanciato nel 1948 da Jean Dubuffet.
Edward M. Gómez è giornalista, critico d’arte, curatore e specialista in arte moderna e cultura giapponese, con una particolare all’Art Brut. Ha scritto per le seguenti testate: “The New York Times”, “International Herald Tribune”, “S. F. Gate/San Francisco Chronicle”, “Hyperallergic”, “Brooklyn Rail”, “salon.com”, “ARTnews”, “Art in America”, “Art & Antiques”, “Art + Auction”, “Metropolis”, “Interview”, “Modern Painters”, “Condé Nast Traveler”, “Eye” (Londra), “The Japan Times”, “Ikebana Ryusei”.
Tadashi Hattori è professore associato di storia e teoria dell’arte presso la Konan University di Kobe (Giappone), e nella stessa città ha ottenuto il ruolo di curatore dell’Hyogo Prefectural Museum of Art. ha scritto numerosi contributi e curato diverse mostre incentrate sull’Art Brut e la produzione artistica dei disabili. Collabora con diverse istituzioni europee di Art Brut quali abcd Art Brut, Adolf Wölfli-Stiftung, Musée de la Création Franche.