Accusé de peindre
Questa monografia esamina le diverse tappe della carriera di Gustave Buchet, pittore che ha rivestito un ruolo importante nel contesto delle avanguardie parigine della prima metà del XX secolo.
Buchet appartiene infatti a una generazione di artisti svizzeri che si sono ispirati alle innovazioni artistiche di Parigi. Egli stesso fu attivo nella Capitale francese durante tutto il periodo tra le due Guerre. Formatosi all’École des Beaux-Arts di Ginevra, visitò la prima volta Parigi nel 1910 e, nel 1915, fondò con alcuni artisti a Ginevra un gruppo che si poneva l’obiettivo di resistere al dominio di Ferdinand Hodler. L’anno successivo, durante un nuovo soggiorno parigino, incontrò Jeanne Hébuterne, futura compagna di Modigliani, e strinse amicizia con Ossip Zadkine.
La sua pittura venne influenzata dal Futurismo, e successivamente dalla corrente Dada che si sviluppò proprio a Ginevra. Nel 1920, incoraggiato da Alexander Archipenko, si stabilì a Parigi ed espose con il gruppo della Section d’Or in diverse sedi (Parigi, Amsterdam e Bruxelles). Le sue composizioni, rigorosamente costruite e dai colori vivaci, testimoniano un’assimilazione molto personale del post-cubismo di Fernand Léger così come del purismo che il suo compatriota Le Corbusier difendeva nella rivista L’Esprit Nouveau.
Buchet era altrettanto attivo nel campo delle arti applicate. Espose al Salon des Indépendants, e nel 1925 partecipò alla mostra «L’art d’aujourd’hui», che riuniva un gruppo di artisti seguaci dell’astrazione costruttivista. All’inizio degli anni Trenta tornò gradatamente a una pittura più convenzionale, che espose nel 1939 in occasione del suo rientro forzato in Svizzera. Questa evoluzione fu ben accolta dalla critica, che considerò il suo “passato cubista” come un errore. Negli anni Cinquanta sentì di aver raggiunto una sintesi della sua arte facendo rivivere il suo gusto per la costruzione del quadro, quindi dando libero sfogo al colore.
Questo volume di riferimento, riccamente illustrato, rivaluta il grande contributo di Gustave Buchet all’arte svizzera ed europea nella prima metà del XX secolo.
Paul-André Jaccard ha diretto l’Antenne romande dell’Istituto svizzero di studi d’arte (SIK-ISEA) presso l’università di Losanna. Ha pubblicato diversi studi sull’arte moderna in Svizzera all’inizio del XX secolo, e sulle relazioni che intesseva con le avanguardie parigine. Tra questi si fa spazio il volume Alice Bailly. La Fête étrange, pubblicato da 5 Continents Editions.