Galleria delle arti
Frédéric Elsig
Inaugurato un secolo fa con la mostra sui «Primitifs français» (1904), lo studio della pittura prodotta in Francia nel XV secolo è cresciuto notevolmente negli ultimi decenni, in particolare attraverso l’opera di Charles Sterling, Michel Laclotte, Nicole Reynaud e François Avril. Ha contribuito a far rivivere diversi personaggi dimenticati (Barthélemy d’Eyck, André d’Ypres, Antoine de Lonhy, Jean Hey, Jean Poyer tra gli altri) e a ricostruire l’attivitàdi molti centri artistici che, collegati tra loro, formarono legami chiave nella rete degli scambi europei. È proprio questa complessa geografia artistica che il libro tenta di tracciare.
Il volume è diviso in tre parti. La prima è dedicata all’interazione tra le corti francesi e il centro parigino ai tempi del gotico internazionale (1380-1435). La seconda si concentra sulle modalitàdi diffusione dell’ars nova (il linguaggio illusionista fiammingo) e la sua assimilazione selettiva nel regno di Francia al tempo di Carlo VII e Luigi XI (1435-1483). La terza infine evidenzia la standardizzazione di un linguaggio propriamente francese, basato sul modello di Jean Fouquet e sviluppato parallelamente ai grandi retorici sotto CarloVIII e Luigi XII (1483-1515).
Frédéric Elsig insegna storia dell’arte medievale presso l’Universitàdi Ginevra, dove ha conseguito il dottorato con una tesi su Hieronymus Bosch. Specialista della pittura europea del XV e XVI secolo, ha partecipato alle mostre «El Renacimiento Mediterráneo» (Madrid, 2001) e «Hieronymus Bosch» (Rotterdam, 2001). Ha condiretto la mostra «La Renaissance en Savoie» (Ginevra, 2002) e ha redatto con gli studenti del suo seminario il catalogo dei dipinti fiamminghi e olandesi (prima del 1620) del Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra (2005).