Le génie du verre, la magie du cristal
A cura di Véronique Brumm
Gli otto volumi in cofanetto illustrano gli svariati talenti creativi di René Lalique, artista d’eccezione, orafo e maestro vetraio Art Nouveau, ma anche dei suoi collaboratori e discepoli e di coloro che, ancora oggi, ne perpetuano l’arte.
L’opera ne ripercorre quindi la storia, mostrando pezzi finora poco conosciuti. Lalique è innanzitutto un nome, quello di René, “l’inventore del gioiello moderno” come lo definì Émile Gallé alla fine del XIX secolo. Dopo aver lavorato come disegnatore per i più grandi, Lalique apre il suo atelier realizzando creazioni con materiali insoliti per l’epoca, come il corno, le pietre semi-preziose, lo smalto e il vetro. E subito emergono alcuni dei temi che lo avrebbero poi accompagnato per tutta la sua carriera: la Donna, il Fauno e la Flora. A questi, potremmo aggiungerne un quarto, arrivato con l’Art Déco: la Forma.
René Lalique è un disegnatore con una spiccata attenzione per la natura sin da bambino, come testimoniano i suoi schizzi. Se i bozzetti più precisi sono probabilmente quelli realizzati per i gioielli, il disegno saràsempre un passaggio obbligato per arrivare alla creazione finale.
Dalle lampade ai fermacarte, sino all’arte della tavola, la creativitàdi Lalique si applica a tutti gli oggetti che appartengono al quotidiano, magnificandoli e rendendoli oggi straordinari.
Anche nella realizzazione e nella decorazione di opere monumentali, il vetro e i giochi di luce sono sempre presenti nel suo lavoro: dalle vetrate di una cappella alla meravigliosa fontana per l’Esposizione parigina di Arti decorative e industriali del 1925, passando per maestosi complementi d’arredo per i treni o i piroscafi che tra le due guerre facevano viaggiare il bel mondo.
Véronique Brumm, storica di formazione, ha svolto delle ricerche sulla storia vetraia dei Vosgi del Nord interessandosi in particolare alle vetrerie di Wingen, Meisenthal, Goetzenbruck e Saint-Louis nel XVIII secolo. A partire dal 2004, ha seguito il progetto per la creazione del museo Lalique a Wingen-sur-Moder aperto nel 2011 e del quale è direttrice.