Sophie Fenwick
con un'intervista a cura di Pauline Vermare
New York Waterfront Diary, della fotografa franco-americana Sophie Fenwick, è un ritratto unico e riccamente evocativo del lungomare di New York che si trasforma. Le quasi duecento immagini in diversi formati – stampe all’argento-gelatinoso, diapositive a colori, pellicole super 8 e istantanee digitali – sono tratte da un archivio di lavori che Fenwick ha realizzato nel corso di diversi decenni.
Le fotografie catturano scene di abbandono e di degrado, ma anche la vitalità del lungomare, in luoghi come Coney Island e Red Hook, a Brooklyn. Riflettono anche un viaggio personale: alcune delle immagini dialogano con componimenti poetici che Fenwick ha scritto durante i primi giorni della pandemia. Il libro include un’illuminante conversazione tra Fenwick e Pauline Vermare, curatrice di fotografia, storica e scrittrice, e si presenta con un sorprendente design simile a un album ideato da Lev Zeitlin di Red Square Design. Documentando alcuni spazi significativi della vita della città, New York Waterfront Diary richiama sia la memoria che l’immaginazione, diventando una meditazione sul tempo e sulla distanza.
Sophie Fenwick è una fotografa franco-americana, nata nel 1969 a New York. Ha studiato fotografia alla Parsons di Parigi e all’International Center of Photography a New York. Ha iniziato a documentare il lungomare di New York mentre lavorava per Magnum nei primi anni ’90, e poi con la sua prima mostra personale “Entrepôts d’Eaux” (Homage to the Port of New York) presso Victoire Schlumberger a Parigi. Tra le sue mostre si ricordano quelle a New York presso la galleria Philippe Briet, Threadwaxing Space, l’Istituto della Chiesa dei Marinai, il Museo della Città di New York e la Brooklyn Public Library. Oltre alla sua carriera fotografica, Sophie ha lavorato anche come curatrice cinematografica creando il Ciné Club presso la Galleria Guillaume Gallozzi (NYC), nonché la programmazione di Anthology Film Archives e Ocularis (NYC). Vive a Brooklyn con il marito, il regista Julius Ziz. Hanno due figlie, Sia e Lara. Questo è il suo primo libro.
Pauline Vermare è una curatrice e storica della fotografia. È stata direttore culturale di Magnum Photos a New York e curatrice presso l’International Center of Photography (ICP) e il Museum of Modern Art (MoMA). Dal 2002 al 2009 ha lavorato presso la Fondazione Henri Cartier-Bresson di Parigi. È autrice di numerose interviste e saggi sulla fotografia. Fa parte del consiglio di amministrazione della Saul Leiter Foundation e del Catherine Leroy Fund.